Tra le proposte gli interventi per garantire la sicurezza dei cittadini su bus e tram. E per colmare il gap tra domanda e offerta di Tpl in arrivo l’aumento delle corse e una maggiore turnazione per gli ingressi a lavoro
La ripartenza della mobilità a Firenze dopo l’emergenza sanitaria da Covid-19 passa attraverso il trasporto pubblico e la mobilità green. Nessuna corsa all’uso dei mezzi privati, ma anzi un decisivo colpo di acceleratore con l’ampliamento massiccio della rete ciclabile e il potenziamento della sharing mobility individuale con l’arrivo delle bici a pedalata assistita, dei monopattini e degli scooter. Sono questi alcuni degli elementi forti del piano della mobilità che il Comune e la Città Metropolitana di Firenze propongono per gestire in sicurezza la mobilità dei cittadini sia nella fase 2 che nella fase 3 dell’emergenza coronavirus.
“Abbiamo lavorato alacremente per mettere a punto un piano a 360 gradi che contiene interventi che possiamo attuare in piena autonomia e altri che invece necessitano di condivisione con istituzioni centrali e regionali e altri soggetti come sindacati, associazioni di categoria e via dicendo. Ma si tratta di uno sforzo davvero notevole di programmazione che supera le azioni legate alla fase contingente per diventare una visione strategica più ampia”.
Nel dettaglio il piano si concentra sulla fase 2, che scatta dal 4 maggio e vede un primo allentamento del lockdown con alcune limitate aperture delle attività commerciali e produttive, e sulla fase 3, il cui avvio dovrebbe essere nel mese di settembre e che prevede tra l’altro l’apertura delle scuole.
Gli obiettivi sono da un lato soddisfare la domanda di trasporto dei cittadini che si devono spostare, soprattutto per recarsi a lavoro, dall’altro adeguare la domanda all’offerta di trasporto disponibile in particolare nei momenti di punta. E tutto questo garantendo la sicurezza sanitaria dei cittadini durante di spostamenti.
“Nessun appello all’uso di mezzi privati, auto in primis. Rischiamo ingorghi in tutta l’area metropolitana oltre a un forte aumento dell’inquinamento assolutamente da evitare”.
Il piano quindi si concentra su cinque assi di offerta di mobilità:
- trasporto pubblico,
- servizio pubblico di trasporto individuale (taxi, ncc ecc),
- mobilità ciclabile,
- sharing mobility individuale
- utilizzo del mezzo privato (auto e scooter).
Dalle analisi emerge che stante le disposizioni in materia di distanziamento sociale e sicurezza, l’offerta di trasporto pubblico non è in grado di soddisfare la potenziale richiesta (a fronte di una domanda pari al 50% rispetto a quella pre-emergenza l’offerta disponibile dovrebbe essere tra il 20 e il 50%) che nell’ipotesi più sfavorevole sarà 2 volte e mezzo la disponibilità. Pertanto diventa necessario mettere in campo azioni che consentano di colmare il gap tra domanda e offerta. Tre quelle individuate dal piano: agire sulla domanda per ridurla rispetto ad una situazione standard e renderla compatibile con la significativa riduzione dell’offerta di trasporto disponibile alle nuove condizioni di sicurezza; ampliare l’offerta dei mezzi di trasporto; attivare modalità di spostamento scaglionato in particolare per motivi di lavoro articolando turni di lavoro e provenienze. L’ipotesi è quella di un ingresso a lavoro articolato su 3 turni differenti uniformemente distribuiti (7-8, 8-9 e 9-10) con tre modalità di turnazione (turni assegnati per i singoli lavoratori, orario di ingresso variabile giornalmente per tutti i lavoratori di una singola azienda, orario di ingresso fisso per tutti i lavoratori di una singola azienda in base al codice Ateco). Su questo i primi a iniziare potrebbero essere proprio il Comune e la Città Metropolitana, che sono già in corso confronti con sindacati e categorie economiche per approfondire le modalità e che saranno attivati tavoli di concertazione con le realtà produttive anche utilizzando il coordinamento del Mobility Manager aziendali presieduto dall’Amministrazione.
Passando al trasporto pubblico si ribadisce come sia fondamentale garantire ai cittadini che i mezzi siano sicuri. “Stiamo studiando l’idea di un bollino verde da mettere su tutti i mezzi di trasporto che indicherà che è stata effettuata la sanificazione”. Una sanificazione che dovrà essere adeguata e per la quale è in corso di verifica la possibilità di utilizzare l’ozono al termine di ogni corsa ma anche durante il tragitto. Intanto sono già definite le misure da attuare sui mezzi del trasporto pubblico: si va dall’obbligo di uso della mascherine naso-facciali al favorire l’utilizzo dei guanti monouso, dalla separazione dei flussi in salita e in discesa dai mezzi all’identificazione dei posti a sedere e in piedi disponibili, dalla presenza di personale di bordo per la verifica del distanziamento interpersonale e contenimento degli accessi entro la capacità massima al conteggio dei passeggeri in salita, dal filtro dei passeggeri in salita per misurare la temperatura corporea e accertare l’adempimento dell’obbligo di mascherina alla verifica degli assembramenti in fermata. Sul fronte dell’aumento dell’offerta il piano propone l’incremento della frequenza delle corse di tramvia (con quella di punta in vigore su una fascia oraria più estesa) e dei bus (con l’attivazione di corse bis, ovvero accodando 2 bus sulla stessa traccia oraria e la riduzione dell’intervallo di tempo tra i passaggi). Proposte che poi dovranno essere concordate con la Regione e con i gestori dei servizi. Tra le misure anche l’acquisto on line dei biglietti, l’incremento del parco mezzi utilizzando vettori inutilizzati (per servizi turistici o scolastici) e l’introduzione di servizi di collegamento diretto da specifici terminal (parcheggi scambiatori, stazioni) a poli attrattori di traffico (aziende con elevato numero di dipendenti). Proposti anche interventi sul trasporto ferroviario e sul Tpl extraurbano per rendere operativo lo scaglionamento degli ingressi lavorativi da coordinare con la Regione Toscana.
Oltre al trasporto pubblico l’altro cardine del piano è la mobilità ciclabile. “Ho chiesto agli uffici una forte accelerazione per realizzare sia le nuove piste ciclabili che per quelle provvisorie e al tempo stesso stiamo lavorando per incentivare l’utilizzo della bicicletta”. Un grande impegno su più fronti battezzata “Operazione Bartali”. In dettaglio entro l’anno saranno portate a compimento 12 chilometri di nuove piste che si aggiungeranno ai 95 già a disposizione mentre da subito saranno realizzate i percorsi provvisori previsti dal Mit grazie a una deroga al Codice della Strada: si tratta di 10 chilometri su viabilità fino ad oggi di esclusivo dominio dei mezzi a motore. Sul fronte degli incentivi, le proposte riguardano il riconoscimento del tempo di spostamento come parte dell’orario lavorativo, attivazione di incentivi per la mobilità green come il rilascio kit antifurto, un contributo monetario diretto, sconti negli esercizi commerciali, rottamazione di autoveicoli a favore dell’acquisto di biciclette a pedalata assistita.
Importante anche il ruolo della sharing mobility con la previsione di utilizzare mezzi finora non presenti a Firenze come la bici a pedalata assistita (800), il monopattino elettrico (600) e lo scooter (almeno 250) da aggiungere al parco biciclette attuale (4.000). Per il classico car sharing le proposte di sostegno ai gestori, anche a fronte di costi superiori dovuti alla maggior sanificazione, prevedono l’eliminazione del canone dovuto all’amministrazione comunale per mezzi non elettrici, la possibilità di allungare la durata del noleggio e di differenziazione della flotta
Infine la mobilità privata che non può essere la risposta unica alla domanda di mobilità nelle fasi 2 e 3. “Cercheremo comunque di venire incontro alle esigenze di chi necessariamente per motivi di lavoro deve spostarsi con l’auto. Per questo abbiamo pensato nella fase 2 ad un mini abbonamento i 20 euro mensili per la sosta in tutte le zcs”. Si tratta di uno sconto molto importante rispetto alla tariffa piena (50 euro nella zcs1, 40 euro nelle altre ) che sarà applicabile sia ai residenti che agli utenti esterni. Sarà invece rinviata alla fase 3 l’attivazione della sosta gratuita per residenti negli spazi di sosta promiscua al di fuori della zcs di residenza. Per il centro, viene confermata ztl ed è allo studio un accordo con gli esercenti delle autorimesse private per un utilizzo facilitato dei posti nelle strutture (tra i 1.500 e i 2.000). In via di verifica anche l’introduzione di tariffe agevolate nei parcheggi di Firenze Parcheggi situati ai limiti della ztl.
“È un piano corposo con molte novità e indicazioni e che sarà sottoposto e condiviso con Governo, Regione Toscana, associazioni di categoria, sindacati e aziende di gestione del trasporto. Lo invieremo fin da oggi ai nostri interlocutori perché sia una base di confronto. Nel piano ci sono interventi che dipendono solo dal Comune e che possiamo attivare da subito, come le piste ciclabili, e altre azioni che invece dovranno essere confrontate e condivise. Nessuna fuga in avanti, ma abbiamo voluto essere pronti con idee chiare a livello di prospettive e strategie”.